Lo ripetiamo spesso, le potenzialità del reward based crowdfunding sono infinite per chiunque abbia un progetto da realizzare insieme alla propria comunità. Questo perché il crowdfunding è uno strumento flessibile, che si adatta con semplicità alle esigenze del progettista. Giusto, ma chi è il progettista? Ovvero, chi può fare crowdfunding?
Partiamo col dire che per lanciare una campagna di raccolta fondi online non è necessario avere milioni di followers sui social, né tantomeno essere dei giovanissimi guru del digitale. Certo, se avete queste caratteristiche meglio, ma non è una condizione necessaria.
Nel crowdfunding non esiste un progettista-tipo, ma tanti profili diversi che possono (e devono!) approcciarsi alla raccolta fondi con obiettivi e strategie personalizzate. Dalla piccola associazione, alla realtà più strutturata; dal mondo profit fino ad un privato cittadino, l’importante è comprendere come coinvolgere la propria comunità di riferimento nella realizzazione di un’idea.
Tanto per startupper e imprese, quanto per il mondo non profit, quindi, il crowdfunding presenta dei vantaggi notevoli, offrendo un’opportunità irripetibile per dare vita a progetti con grande potenziale di crescita e di impatto sul territorio.
Il ricorso al crowdfunding è sicuramente una soluzione adatta agli enti del terzo settore perché offre la possibilità di raccogliere fondi sfruttando le potenzialità del web, per trasformare delle piccole-grandi idee in progetti innovativi, concreti e tangibili. È uno strumento che permette di rafforzare la sostenibilità economica delle organizzazioni non profit, andando a stimolare proprio gli elementi che le contraddistinguono: un grande capitale di fiducia diffusa e un patrimonio di relazioni attive sul territorio. Gli esempi su Ideaginger.it di certo non mancano!
Possono fare crowdfunding anche le amministrazioni locali e gli enti pubblici che vogliano attivarsi sia per avviare la propria raccolta fondi che per co-finanziare progetti e iniziative di pubblica utilità ideati da organizzazioni del terzo settore, imprese o gruppi di persone. Nel 2021 abbiamo ospitato numerose campagne che rispondono a queste caratteristiche, tra cui:
Tante volte durante i nostri webinar ci siamo sentiti chiedere se la piattaforma Ideaginger.it - e di conseguenza una campagna di raccolta fondi online - possa essere utilizzata anche dalle imprese. La risposta è assolutamente sì! Anche un’azienda già consolidata o una start up alle prime armi possono cimentarsi in una campagna di crowdfunding per finanziare progetti imprenditoriali.
Lo conferma l’esempio del team di Romanzi.it - subscription box dedicata alla letteratura con un contenuto a sorpresa - che ha sfruttato il crowdfunding per avviare una fase di pre-vendita del loro nuovo prodotto, con cui testare il mercato.
Al di là di queste distinzioni, la realtà è che il crowdfunding permette a chiunque abbia un progetto, ma un ridotto capitale di partenza, di mettersi in gioco. Il trucco per lanciare la propria campagna di raccolta fondi online è partire: caricare una prima bozza del progetto in piattaforma per individuare la giusta strada e percorrerla con grande entusiasmo.
Ne abbiamo parlato anche in una puntata del nostro podcast Crowdfunding In Pillole, che puoi ascoltare gratuitamente QUI.
Vuoi parlarci del tuo progetto? Chiamaci o scrivici, ti aiuteremo a sviluppare un percorso su misura per te!